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L’acqua in ambiente carsico

Negli scorsi anni, sopratutto durante il mese di agosto, abbiamo dovuto razionare l’utilizzo dell’acqua.
Essendo il rifugio situato in zona carsica, in periodi di siccità la portata dell’acqua giornaliera può risultare estremamente ridotta.
Per questo motivo vi informiamo che la possibilità di utilizzare le docce è subordinata ad altre necessità (ad esempio fornire una borraccia d’acqua a ogni persona che ne abbia bisogno…) e perciò non è da considerarsi come offerta di base inclusa nel pensionamento al rifugio.

Il “carsismo” è l’insieme dei processi di corrosione chimica provocata dalle acque naturali (provenienti da precipitazione meteorica, o da corsi d’acqua esterni alla zona carsica oppure acque di condensazione) su rocce particolarmente solubili, in particolare rocce formate da calcari e gessi.

A causa della solubilità di queste rocce, l’acqua tende a penetrare all’interno del sottosuolo, scavando profonde vie di circolazione e sottraendo contemporaneamente acqua ai deflussi superficiali, tanto da determinare una forte scarsità o addirittura l’assenza totale di acque superficiali.
I fenomeni del carsismo tendono quindi a provocare nella zona interessata un’abbondanza di cavità sotterranee e una serie di formazioni in superficie legate alla dissoluzione delle rocce, oltre a una sottrazione di acque al reticolo idrogeologico di superficie.

Approfondimenti: Il carsismo su Wikipedia


Il massiccio del M. Marguareis è situato nelle Alpi Liguri, al confine tra Francia, Liguria e Piemonte, e rappresenta l’estremità orientale della catena montuosa Argentera-Mercantour.
Questa montagna costituisce una delle zone più importanti e più frequentate nel contesto speleologico italiano ed internazionale.
Si tratta di oltre 60 km2 di territorio carsico, mediamente compreso tra i 1000 ed i 2000-2200 m sul livello del mare che, partendo dalla Cima del Ferà, passando per il Colle dei Signori, Punta Marguareis, si estende fino al Passo delle Saline ed alla dorsale del M. Mongioie in alta Val Tanaro.
Sotto questo massiccio montuoso ci sono molti km di gallerie naturali, che si concentrano in particolare nelle grotte che fanno capo al sistema carsico Marguareis – Piaggia Bella – Labassa – Foce.
Il complesso di Piaggia Bella, con oltre 43 km di sviluppo e quasi 1 km di profondità, è la principale cavità del sistema, ma ne esistono molte altre altrettanto interessanti, come Labassa (15 km di sviluppo per oltre 500 m di profondità) che è la naturale continuazione di Piaggia Bella, o il Complesso del Colle dei Signori (5 km di sviluppo per oltre 500 m di profondità, che rappresenta l’estremità più occidentale del sistema), e molte altre ancora, tutte potenzialmente collegate tra loro a formare uno dei sistemi carsici più estesi d’Europa.
Le esplorazioni condotte a partire dagli anni 50 da centinaia di speleologi (in particolare Piemontesi, Liguri, Francesi e molti altri provenienti da regioni diverse) hanno portato ad una buona conoscenza sia del carsismo di superficie che di quello profondo ma non hanno ancora portato al coronamento di un grande sogno: unire le principali grotte del sistema e, in particolare, collegare Piaggia Bella con Labassa.

(tratto da: Gruppo Speleologico Piemontese)